top of page

1. ALBERT POINT

1. Albert point

Kithey House - Yealmpton, marzo 1913

 

Albert Soubeyran sorrideva tra sé e sé soddisfatto del risultato di quegli scatti. Li aveva appena sviluppati nella camera oscura che aveva ricreato nella sua dependance a Kithey House. Ormai in quella dimora signorile era diventato uno di famiglia, grazie al suo carattere affabile mostrato in occasione dei numerosi soggiorni che Mr Pollexfen, ricco mercante di stoffe con il quale lo zio era in affari, gli permetteva di fare da ormai più di un anno. Era davvero grazioso quel piccolo cottage a pochi passi dal bosco e con un affaccio sull’ala est del giardino di seicento acri di Kithey House. In questo periodo, poi, con marzo inoltrato e l’arrivo esplosivo della primavera, svegliarsi il mattino in quel luogo aveva il suo fascino. I daffodils  appena sbocciati e quel profumo intenso non potevano che ricordargli la sua Elinor. Ed eccola apparire lì con il suo sorriso, timido, al centro della fotografia che Albert aveva appena preso in mano dopo l’asciugatura. Il grande cappello le faceva ombra, ma lui sapeva – perché quel momento l’aveva vissuto – che lei era dolcemente imbarazzata. La sua amata aveva alzato con pudore lo sguardo, mentre scartava i gustosi panini al salmone, da lei preparati con cura, alla sua richiesta di uno scatto rubato con la nuova macchina a soffietto. Voleva fermare quel momento preciso della scampagnata organizzata la settimana precedente sulla scogliera intorno a Cellar Beach.

Elinor aveva programmato tutto in ogni dettaglio, dal viaggio verso la costa con la Sunbeam 12-16 HP dei Pollexfen in prestito alle scampagnate nei dintorni di Plymonth. Ci teneva a quella breve vacanza per mostrargli il fiume verso il mare della sua infanzia. Era stata anche l’occasione per presentargli la madre e la sorella e le sue amiche più care, con lei nella fotografia. Vivevano tutte nel villaggio di Yealmpton, a poche miglia di Kithey House, tranne Pauline che lavorava come cameriera al Pilchards Holiday Cottage, dove avevano soggiornato per una notte in quella villeggiatura di inizio primavera.

Albert e Elinor si erano conosciuti a Kithey House, dove lei prestava servizio come governante delle piccole Pollexfen. Albert ne era subito rimasto colpito, sin dal primo momento in cui fu invitato lì per un brunch di affari con Mr Pollexfen, in rappresentanza della fabbrica tessile di Calais che dirigeva per conto dello zio.

Elinor aveva una presenza che manifestava dolcezza e fermezza allo stesso tempo. Sicuramente era per questo che le bimbe di Kithey House la adoravano e, nel contempo, la temevano più di Mrs Pollexfen. Amava la musica e aveva imparato a suonare la chitarra dal padre, prematuramente scomparso qualche anno prima, e spesso le serate in cui Albert soggiornava nel cottage di Kithey House erano allietate dalle melodie che lei arpeggiava per addormentare le sorelle Pollexfen dall’altra parte del giardino.

 

A proposito di musica, in lontananza Albert sentì risuonare la campanella. Lo scampanellio giungeva da Kithey House e questo, a quell’ora della mattinata, voleva dire soltanto che tutto era pronto sulla terrazza e che doveva necessariamente raggiungere i Pollexfen per colazione. Avrebbe sicuramente discusso con il padrone di casa dei dettagli per il viaggio di ritorno a Calais, che avrebbero dovuto compiere insieme alla fine di aprile. Ma ciò che davvero lo elettrizzava era il fatto che, subito dopo, anche se per pochi attimi, ci sarebbe stata l’occasione di vedere Elinor. Doveva sbrigarsi. Posò la fotografia sullo scrittoio nella sua camera da letto e molto velocemente scrisse sul retro “Pic nic at the river Yealm” in ricordo della gita primaverile. L’avrebbe spedita più tardi ai suoi genitori, insieme al ritratto che aveva fatto a Elinor nella passeggiata intorno a St Peter' Church, sulla riva opposta a Newton Ferrers.Voleva mostrare ai suoi vecchi la donna che avrebbe chiesto in sposa.

Prese con sé lo schizzo a sanguigna disegnato in quella vacanza, durante le sue passeggiate in solitaria, e lo mise in una busta accompagnato da un piccolo narciso rosa che aveva fatto essiccare. Quello era un regalo per Elinor e soltanto per lei.

bottom of page